I libri della mia Infanzia

 Devo ammetterlo. Da bambina non ero una grande lettrice. Anzi, odiavo leggere, lo vedevo come un obbligo: alle elementari, durante i mesi scolastici, le maestre mi obbligavano a leggere con le solite scuse che le maestre usano "leggere fa bene" "ti rende più intelligente" "ti aiuta ad avere un vocabolario più ampio", il che a ripensarci adesso non era poi così sbagliato, solo che per me non aveva assolutamente senso; durante l'estate invece era mia madre che mi costringeva a leggere: siccome ero troppo veloce nel finire i compiti delle vacanze estive, mia madre mi obbligava a leggere dei libri come "compiti extra" perché secondo lei poi non arrivavo preparata all'anno successivo. 

Odiavo leggere, ma allo stesso tempo era bello leggere. Nuovi mondi, nuove storie. Era un modo come un altro per stimolare la mia creatività e la mia fantasia. Tra obblighi e non obblighi ricordo di aver letto tanti libri e di tanti generi differenti. 

Solo tre libri, ognuno per una ragione differente, mi sono rimasti nel cuore:

L'Amico Invisibile di Paola Capriolo

Sono legata molto a questo libro  perché è stato il primo libro che ho letto senza l'obbligo di leggerlo. Era un regalo di compleanno che quasi sicuramente avevo odiato perché appunto ai tempi non leggevo neanche sotto tortura. E invece poi lo avevo letto e lo avevo amato. 

è proprio questo il famoso libro da cui poi era nato il mio primo racconto, quello che mi ha ispirata a scrivere un racconto di due fate sorelle che dovevano sconfiggere un potente stregone che voleva rubare loro i poteri. Questo libro parla proprio di questo, un luogo lontano e misterioso, un castello stregato, poteri magici e un ragazzo coraggioso che tenta l'impossibile pur di salvare la ragazza che gli ha rubato il cuore.  

Ci sono diversi motivi per cui sono affezionata a questo libro: il primo, che ho già citato, è che "L'amico invisibile" è stato il libro che ha sbloccato in qualche modo la mia passione per la scrittura; la seconda motivazione è che questo libro è stato un po' l'anticipatore di quelli che poi sarebbero diventati i miei generi letterari preferiti: il mistero, il fantasy e in qualche modo il romance (anche se un libro per bambini non ha sicuramente quel livello di romanticismo, era più la storia d'innamoramento e di fare di tutto per conquistare una ragazza); infine questo libro è stato il primo libro che ho letto e riletto tantissime volte. Tutte le estati, durante i "compiti extra" rileggevo questo libro, che era per me come una coccola e una certezza. 


La Voce Segreta di Bianca Pitzorno

Chi da piccolo non ha letto un libro di un grande autore senza sapere di star leggendo un grande autore? Io sicuramente.  A mia discolpa posso dire che quando si è bambini si sa a malapena cosa sia un autore, figuriamoci pensare che sia addirittura un autore (in questo caso un'autrice) molto amato. 

Forse è anche per questo che ho amato tantissimo questo libro. La storia è così magica e allo stesso tempo da sembrare quasi realistica, tanto da far credere ad una piccola me che quel mondo, raccontato attraverso lo sguardo di una bambina di 5 anni, fosse reale e realizzabile.  Ovviamente i bambini non possono volare e gli oggetti inanimati non possono comunicare con noi. 

E se "L'amico invisibile" sapeva di estate, "La voce segreta" per me era inverno. Perché la prima volta che lessi questo libro era durante le vacanze invernali in una baita di montagna in cui andavamo tutti gli anni. E se i ricordi non mi ingannano, avevo letto questo libro più volte durante le vacanze successive. Ancora non mi è chiaro il perché io rileggessi sempre gli stessi due libri, come se mio paese non avesse avuto una biblioteca enorme piena di libri. Andare in biblioteca impiegava del tempo e anche impegnarsi in una nuova lettura probabilmente. 

Inoltre questo libro ha dei disegni tra le pagine e quale modo migliore per leggere più velocemente se non saltare le pagine per via dei disegni?

Oltre alla storia e all'immaginazione che ne portava, sono davvero molto affezionata a questo libro perché è il primo libro che ha letto anche mia sorella. Essendo un paio di anni più grande non l'ha apprezzato tanto quanto me (ma cosa ne poteva sapere lei), ma è stata la prima volta in cui ho condiviso la lettura con mia sorella, qualcosa che anni dopo si sarebbe rivelata uno scambio continuo e che ci ha avvicinate ancora di più.


Fotocoppia di Jacqueline Wilson

Ho molti ricordi legato a questo libro. Innanzitutto ricordo di averlo letto in quinta elementare, durante le vacanza di Natale e rientra in quella categoria di libri letti per la scuola. Avevamo il compito di leggere almeno un libro al mese e di fare la "scheda libro" che consisteva in un riassunto della trama e dei giudizi soggettivi. 

Quando a gennaio la maestra aveva corretto la mia scheda libro ricordo molto bene che aveva corretto il titolo togliendo quella doppia P che in italiano può sembrare di troppo. E ricordo che con insisteva avevo cercato di spiegarle che non avevo sbagliato, ma che il libro si chiamava davvero così.

E non lo avrei ricordato neanche dopo tutti questi anni, se questo libro non avesse lasciato un segno così profondo nella mia infanzia, in positivo direi. 

Sono molto legata a questo libro per due motivi: il primo parla di due sorelle. E non solo. Parla di due sorelle molto legate (le protagoniste sono appunto gemelle), che hanno passato la vita a fare tutto insieme e tutto esattamente uguale, finché ad un certo punto si accorgono di avere passioni e interessi differenti. Quel difficile passaggio che si chiama adolescenza e che ci definisce come persone. Si può dunque dire che sia anche un libro di crescita, il che lo rende quasi personale. 

Il secondo motivo è che "Fotocoppia" è stato il primo libro a farmi emozionare. O per meglio dire a piangere a dirotto. Non riuscivo a placare le mie lacrime arrivando a singhiozzare molto rumorosamente. Il libro non ha neanche un finale triste, anzi il finale è molto bello e dal significato profondo, perché le gemelle dopo un forte litigio si riappacificano e capiscono che non saranno più una cosa sola, ma sanno che potranno esserci l'una per l'altra per sempre. 

Non negherò di averlo riletto recentemente e di aver piano allo stesso modo anche alla scomoda età di ventisei anni.

Il mio percorso attraverso le letture d'infanzia termina qui. Ovviamente questi non sono gli unici libri che ho letto da piccola. Ho passato anche io la fase Geronimo Stilton o i libri di Valentina. Per non parlare della mia fase libri gialli e del mistero che ancora oggi mi sta accompagnando. E altrettanti sono i libri che mi hanno accompagnato durante le letture scolastiche. 

Ma credo che questi siano i libri a cui sarò per sempre affezionata per le emozioni che mi hanno trasmesso e per i ricordi che ne hanno scaturito che sono tanto legati alle persone a cui sono ancora affezionata. 



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